L'incendio è probabilmente dovuto a una combinazione di fattori naturali (es. alte temperature e siccità) e umani (es. attività piromani o disattenzione). Le autorità stanno indagando per confermare le cause precise.

Le fiamme minacciano principalmente il Parco Nazionale del Vesuvio, i comuni di Ercolano, Torre del Greco e Boscoreale. Alcune zone residenziali vicino alle pendici sono state evacuate.

Sono in corso operazioni con Canadair, elicotteri antincendio e squadre di terra dei vigili del fuoco. Vengono utilizzate anche barriere tagliafuoco e monitoraggio satellitare per prevenire l'espansione.

Si teme la distruzione di specie vegetali protette come la Ginestra del Vesuvio e l'alterazione dell'habitat di volpi e falchi. L'erosione del suolo post-incendio potrebbe aggravare i rischi idrogeologici.

Tutti i sentieri del Parco Nazionale sono chiusi fino a nuovo avviso. Si sconsiglia l'avvicinamento a causa del fumo tossico e della possibile riaccensione delle fiamme.

Le autorità hanno attivato i piani di emergenza con percorsi sicuri verso Pozzo del Rey e San Giuseppe Vesuviano. Seguire esclusivamente le indicazioni della Protezione Civile.

Gli esperti stimano 3-7 giorni di operazioni intensive, dipendenti dalle condizioni meteo. Il vento scirocco previsto potrebbe complicare le operazioni.

Nel 2017 un vasto incendio distrusse 1,200 ettari. Dal 2000 si registrano in media 120 roghi annuali nell'area vesuviana, spesso di natura dolosa.

Residenti nelle zone vicine dovrebbero:

- Tenere chiuse finestre

- Utilizzare mascherine FFP2

- Evitare attività fisica all'aperto

- Monitorare sintomi respiratori

Al momento solo il 40% delle fiamme è contenuto. La situazione rimane critica sul versante est del vulcano dove operano 150 pompieri con autobotti.